App Economy

di Ignazio Catauro

L'Economia delle “App” si riferisce alla gamma di attività economiche relative alle applicazioni mobili (“mobile”). Le app mobili hanno cambiato il modo di fare business, essa comprende vari settori: la stessa vendita di app, pubblicità o pubbliche relazioni generate da app gratuite, vendita di dispositivi hardware su cui le app sono progettate per essere eseguite. Un’economia basata principalmente sulle applicazioni di smartphone e tablet, in media ciascuno di noi utilizza 35 app, per un giro d’affari enorme.

Apple Inc., che è stata la prima a uscire sul mercato mondiale con la promozione del suo App Store nel 2008, ha guadagnato inevitabilmente una straordinaria fetta di quota di mercato con il suo iPhone. A seguire da allora Android ha guadagnato terreno con il suo Android Market, che distribuisce app per dispositivi “mobile” che si basati su piattaforma Android.

Le app stanno hanno determinato una vera e propria “rivoluzione digitale”: il definitivo passaggio di numerosissime attività economiche online dal tradizionale accesso Web da dispositivi “fissi” (computer) al definitivo accesso tramite un'app istallata su di un dispositivo mobile. Di conseguenza, quei siti Web che ottenevano la maggior parte delle loro entrate attraverso gli annunci online hanno dovuto modificare radicalmente il loro approccio implementandolo attraverso un modello di business generato sall’uso massiccio delle “App” dedicate.

L'economia globale delle “App” è valutata oggi in 7,3 trilioni di dollari entro il 2022, (erano 1,3 trilioni nel 2016). Secondo un recente rapporto della società di analisi delle app ”App Annie”: nei prossimi 5 anni si prevede che il numero di utenti aumenterà dagli attuali 2,4 miliardi di persone, che usano attualmente le “App”, a 4,3 miliardi, mentre il tempo trascorso sulle “App” crescerà fino a raggiungere i 4,5 trilioni di ore nel 2022, rispetto a 2,6 trilioni nel 2019.

Queste cifre danno l’idea di quanto possa generare in termini economici questo nuovo modello di economia “globalizzante” che fonda le sue “performance” sull’uso capillare e generalizzato di un originalissimo quanto rivoluzionario metodo di vendita, l’uso degli “app store”. Una forme di “monetizzazione”, che servendosi annunci in-app ha trasformato radicalmente le stesse modalità applicative che sottendono alla stessa filosofia di “commercio elettronico” tradizionale. Difatti oggi bisognerebbe parlare sempre più di “App Marketing” e non di semplice commercio elettronico (web marketing).

Si calcola che ciascun utilizzatore spenda circa 379 dollari/anno in “App”, con una previsione di crescita annua, già a partire dal prossimo e per i successivi 5, in tutte le sue forme, di circa il 20%.

Questa cifra, ovviamente, varia notevolmente da un mercato all'altro. In Giappone, ad esempio, gli utenti hanno “generato” una media di 13,98 dollari per utente all'ora e hanno “speso” più di 88 miliardi di ore in “App” nel 2019. Nello stesso periodo gli Stati Uniti e la Cina hanno “generated” rispettivamente 2,36 e 2,01 dollari per utente all'ora.

Gli aumenti significativi previsti negli anni a venire saranno particolarmente influenzati dal passaggio delle transazioni fisiche dal “web based computing” a quello “Mobili”. Un esempio illuminante su tutti: Alibaba, il colosso cinese delle vendite on line, ha dichiarato recentemente, che il “mobile marketing” rappresenta attualmente già il 79% del valore totale delle transazioni generato dai suoi mercati di riferimento, e ha precisato che è aumentato del 65% rispetto all’anno fiscale presedente.

Una differenza sostanziale si intravede tra il mercato orientale e quello occidentale nella velocità di penetrazione della “App Economy” dovuta principalmente a motivazioni di tipo “legacy”: lentezza del sistema bancario, difficoltà nei trasferimenti di pagamenti, limitazioni nell’acquisti di cibo; inoltre elemento non secondario, perché gran parte della capacità di spesa in occidente è ancora concentrata nella popolazione anziana, che è naturalmente più lenta a trasferire parte delle sue abitudini in modalità “Mobile”.

Gli elementi caratterizzanti della “App Economy” possiamo sintetizzarli nei seguenti punti attenzionali:

• I consumatori in media hanno trascorso il 50% in più di tempo nelle “app mobile” nel 2018 rispetto al 2016. Le app di social e comunicazione rappresentavano il 50% del tempo totale speso a livello globale nelle app nel 2018, seguite da lettori e redattori video (15%) e giochi ( 10%);

• In media, i consumatori negli Stati Uniti e in Europa, hanno circa 75 app sul proprio smartphone;

• Il 74% di tutta la spesa dei consumatori per le app mobili è stata destinata ai giochi;

• YouTube occupa 9 dei 10 minuti trascorsi nelle prime 5 app di streaming video nel 2018. Era anche l'app numero 1 per tempo trascorso in app di streaming video per tutti i mercati occidentali;

• La spesa globale dei consumatori per le app di “incontri e appuntamenti” è cresciuta del 190% dal 2016 al 2018. Tinder si è difeso con successo consolidando attualmente la sua sua posizione numero 1.

In termini di concorrenza tra app e tra aziende, tre app di Facebook occupano le prime tre posizioni tra le “preferenze utenti attivi mensili”. Lo stesso “trio” ha anche occupato i primi posti nella classifica dei download scaricati, è stata naturalmente Messenger che ha consentito questa scalata vorticosa da parte di Facebook.

Da parte sua Netflix è quella che ha registrato la migliore performance di spesa tra i consumatori che hanno scelto un’app, seguita a debita distanza da Tinder. Una straordinaria crescita in termini economici negli ultimi anni è stata registrata anche da Tencent, grazie alla sua solida e vasta gamma di app e giochi rivolte ad un pubblico differenziato. L'azienda ha previsto che nel 2021 la spesa totale dei consumatori negli “app store” raddoppierà quella del “botteghino”, raggiungendo 140 miliardi di dollari globali. Per quanto riguarda il consumo dei media, nel 2021 l'azienda prevede che ben 12/14 minuti per ogni ora trascorsa su internet riguarderà il consumo di prodotti media e TV, e che sarnno generati dallo streaming video su dispositivi “mobile”.

La “ App economy” si avvia a diventare di fatto la terza economia mondiale. Entro la fine del 2021 secondo la già citata società di analisi “App Annie” potrebbe diventare la terza economia a livello mondiale, con una crescita del 385% rispetto al 2016 e un valore di 6.350 miliardi di dollari. Si sostiene infatti che, entro il 2021, gli utenti che acquisteranno e utilizzeranno le app diventeranno ben 6,3 miliardi, e si registrerà anche un aumento del tempo speso nelle applicazioni che potrebbe arrivare a 3,5 mila miliardi di ore, una cifra plausibile non troppo lontana se quando riflettiamo sul tempo che già oggi passiamo con il nostro smartphone. Tra le app che andranno per la maggiore quelle di e-commerce, superate solo dai giochi il cui valore sarà 105 miliardi di dollari nel 2021.

Tutto questo porterà ovviamente un notevole aumento di proventi per chi gestisce gli “app store”. I due negozi di app più grandi fanno capo ai due sistemi operativi più diffusi. Il negozio di App Google Play è il più grande (offre ben 2,8 milioni di applicazioni) con ricavi maggiori ai 21 miliardi di dollari negli ultimi anni. Lo “store” di Apple, invece, con un’offerta di 2,2 milioni di “app” ha registrato 40 miliardi di dollari.

Proventi maggiori ci saranno anche per gli “App Developer”, per questo alcune università on line hanno deciso di investire in specifici corsi di laurea triennale in “Ingegneria Informatica e delle App”, un corsi di laurea decisamente innovativi, che accompagnano ai classici insegnamenti come Fisica, Informatica, Analisi, quegli insegnamenti cche possiamo considerare “al passo con i tempi”, come Interfacciamento utente e App, Internet of things e ovviamente, Programmazione di App di primo e di secondo livello.

Il futuro richiederà sempre più le giuste competenze e conoscenze per svolgere esperimenti, condurre analisi, organizzare e interpretare i dati a differenti livelli di aggregazione e sintesi; sarà necessario essere in sono in grado di progettare e comprendere il funzionamento dei sistemi di elaborazione, sia per gli aspetti hardware che software; si dovrà acquisire sempre maggiori competenze nel campo della progettazione e implementazione di applicazioni su dispositivi mobili e il loro impiego nell’ambito del “Future Internet”.

Insomma la “App Economy” è uno dei tanti modi di vedere e costruire il futuro della vera “Digital Society”.

Buon lavoro a tutti.