La politica dei sanniti
Abbiamo già visto che i Sanniti erano riuniti in quattro tribù ognuna delle quali veniva detta Touto. Ogni Touto era composto da vari centri abitati e veniva governato dal Meddix tuticus, il quale aveva il compito di amministrare la legge, l'esercito ed aveva un ruolo nella religione ufficiale. Convocava e presiedeva le riunioni del consiglio e dell'assemblea e veniva eletto democraticamente dai cittadini. L'unità politica al di sotto del Touto era il Pagus, ovvero un distretto composto da vari centri abitati. E' probabile che ciascun pagus fosse governato da un meddix minor, subordinato al meddix che governava il Touto. Il pagus si occupava di questioni sociali, agricole e soprattutto religiose. I suoi membri si riunivano in assemblea dove approvavano leggi locali ed eleggevano i propri rappresentanti nel consiglio del touto. La città ubicata in pianura si chiamava vicus (plurale vici) mentre quella delle zone montagnose oppidum (plurale oppia) ed era quasi sempre fortificata.
Trebula fu un oppidum appartenente al Touto dei Caudini. Gli altri tre touti erano quello degli Irpini, dei Carricini e dei Pentri. Alla fine del IV secolo a.C. e all'inizio del III i Sanniti dovettero affrontare la seria minaccia delle mire espansionistiche dei Romani. I vari Touti si organizzarono tra loro e formarono la Lega Sannitica. Era un'entità governativa e militare solidamente unita nella ferma determinazione di tenere testa a Roma fino alla fine. I Romani riuscirono ad attrarre dalla loro parte i Campani (abitanti del territorio di Capua), gli Apuli(abitanti della Puglia) e i Lucani ma non riuscirono a convincere uno solo dei membri della lega sannitica a schierarsi al loro fianco contro gli altri. I dati ricavabili dalle fonti letterarie ed epigrafiche documentano una sostanziale e continuativa presenza delle più illustri gentes (famiglie) del Sannio all'interno della sfera politica e sociale, nel periodo compreso fra le guerre sannitiche e il bellum sociale. Queste famiglie esercitavano una sorta di monopolio nella gestione delle cariche politiche e sacerdotali. Una delle gens più nobili del Sannio caudino fu quella dei Pontii.
Tra i personaggi più illustri di tale ceppo possiamo ricordare Herrennius Pontius, padre di Gavius Pontius cioè il vincitore della battaglia delle Forche Caudine. Anche il trebulano Lucius Pontius (Lucio Ponzio), a cui Cicerone rendeva visita a Trebula, apparteneva alla gens dei Pontii. Nelle zone del Sannio annesse e controllate da Roma spesso si instaurava un saldo rapporto tra le gentes sannite e quelle di Roma. In tal modo i Romani si assicuravano un più saldo controllo dei territori assoggettati. Fino a che le gentes sannite ricevevano favori da quelle romane il sentimento antiromano dei Sanniti rimase placato. Questa intesa venne meno dopo la sconfitta di Canne in quanto si registrò una spaccatura tra fazioni filoromane e filocartaginesi.